domenica 28 luglio 2013

Radici



Radici










Camminai cercando il luogo per far crescere le mie radici,
camminai a passo veloce ansimando sotto la pioggia,
il vento soffiava negli occhi e nelle narici,
mi sentivo smarrita e sola contro le avversità del mondo.

E venne un uomo col mantello nero,
estrasse un’arma e la puntò verso il mio cuore,
mi strappò la sacca con tutti i miei ricordi,
mi stracciò gli abiti e mi ferì profondamente.
Se ne andò ridendo tirando su il mantello fino al viso.

Rimasi a terra scossa per quell’orrore,
gridai a Dio tutto il mio rancore,
pensai a quando vedevo il mondo rosa.
Di stelle e lune era pieno il cielo!

Presi la terra fra le mani e strinsi i pugni,
vidi il mio sangue che scorreva a fiotti,
e da ogni goccia ne nasceva un fiore,
rosso di orgoglio e dal profumo intenso,
e dai miei piedi nascevano radici.

Un ritmo lento dentro un tempo eterno
suonava nenie e mi tuonava dentro,
dalle mie labbra uscivano lingue di fuoco
mentre il mio cuore diventava vetro
di trasparenze e delicatissime venature.

Ero arrivata dov’era giusto,
il mio cammino mi aveva portato a destinazione,
più forte e immortale mi trasformai
nel più bell’albero di un grande viale.

E di quell’uomo risentìì l’odore,
tornò ferito per mano di un nemico
a chieder scusa per aver colpito,
ma la sua voce tremante e flebile
lasciava intendere la meraviglia dell’aver capito
che nulla al mondo può riportarti indietro.

by © Anna Gatto
Tutti i diritti riservati