Radici
Camminai
cercando il luogo per far crescere le mie radici,
camminai
a passo veloce ansimando sotto la pioggia,
il
vento soffiava negli occhi e nelle narici,
mi
sentivo smarrita e sola contro le avversità del mondo.
E
venne un uomo col mantello nero,
estrasse
un’arma e la puntò verso il mio cuore,
mi
strappò la sacca con tutti i miei ricordi,
mi
stracciò gli abiti e mi ferì profondamente.
Se
ne andò ridendo tirando su il mantello fino al viso.
Rimasi
a terra scossa per quell’orrore,
gridai
a Dio tutto il mio rancore,
pensai
a quando vedevo il mondo rosa.
Di
stelle e lune era pieno il cielo!
Presi
la terra fra le mani e strinsi i pugni,
vidi
il mio sangue che scorreva a fiotti,
e
da ogni goccia ne nasceva un fiore,
rosso
di orgoglio e dal profumo intenso,
e
dai miei piedi nascevano radici.
Un ritmo lento dentro
un tempo eterno
suonava nenie e mi
tuonava dentro,
dalle mie labbra
uscivano lingue di fuoco
mentre il mio cuore
diventava vetro
di trasparenze e delicatissime
venature.
Ero arrivata dov’era
giusto,
il mio cammino mi
aveva portato a destinazione,
più forte e immortale
mi trasformai
nel più bell’albero di
un grande viale.
E di quell’uomo
risentìì l’odore,
tornò ferito per mano
di un nemico
a chieder scusa per
aver colpito,
ma la sua voce tremante
e flebile
lasciava intendere la
meraviglia dell’aver capito
che nulla al mondo può
riportarti indietro.
by © Anna Gatto
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