giovedì 22 agosto 2013



IO GUARDO







A volte succede di aver bisogno di fermarsi,
ti prende quella strana sensazione di vuoto;

a volte ti senti così solo…

a volte vorresti chiudere gli occhi
per poter tornare a Casa…

vorresti…

vorresti…
ma non puoi!

Succede che il tuo cuore batte all’impazzata
e il pensiero vola…
in alto, tra le nuvole più bianche…

guardi le tue mani…
e non le riconosci,
guardi nei tuoi occhi
e vedi qualcun altro.

Succede…
e non sai spiegarlo,
e l’acqua del tuo Fiume scorre
tra i sassi di ogni giorno
mentre sulle sponde
un nuovo Fiore… nasce!


by © Anna Gatto

Tutti i diritti riservati

domenica 28 luglio 2013

Radici



Radici










Camminai cercando il luogo per far crescere le mie radici,
camminai a passo veloce ansimando sotto la pioggia,
il vento soffiava negli occhi e nelle narici,
mi sentivo smarrita e sola contro le avversità del mondo.

E venne un uomo col mantello nero,
estrasse un’arma e la puntò verso il mio cuore,
mi strappò la sacca con tutti i miei ricordi,
mi stracciò gli abiti e mi ferì profondamente.
Se ne andò ridendo tirando su il mantello fino al viso.

Rimasi a terra scossa per quell’orrore,
gridai a Dio tutto il mio rancore,
pensai a quando vedevo il mondo rosa.
Di stelle e lune era pieno il cielo!

Presi la terra fra le mani e strinsi i pugni,
vidi il mio sangue che scorreva a fiotti,
e da ogni goccia ne nasceva un fiore,
rosso di orgoglio e dal profumo intenso,
e dai miei piedi nascevano radici.

Un ritmo lento dentro un tempo eterno
suonava nenie e mi tuonava dentro,
dalle mie labbra uscivano lingue di fuoco
mentre il mio cuore diventava vetro
di trasparenze e delicatissime venature.

Ero arrivata dov’era giusto,
il mio cammino mi aveva portato a destinazione,
più forte e immortale mi trasformai
nel più bell’albero di un grande viale.

E di quell’uomo risentìì l’odore,
tornò ferito per mano di un nemico
a chieder scusa per aver colpito,
ma la sua voce tremante e flebile
lasciava intendere la meraviglia dell’aver capito
che nulla al mondo può riportarti indietro.

by © Anna Gatto
Tutti i diritti riservati


giovedì 13 giugno 2013

dinamicità di un traguardo



Ricordo
di un momento
di un tempo
un po’ sgomento
in cui stavo
a meditare
sul “come”
si può “fare”.
In alto,
sul mio Monte
mi accorgo
di una Fonte.
E’ Acqua
di Sorgente
che sgorga
lentamente,
emerge
gorgogliante
da un Fiume
sottostante.
Lei viene
dal Profondo
e sale su,
nel Mondo,
Lei viene
a regalare
il Sale Minerale
e nutre
la Natura
per darle
Vita pura,
espande
la sua via,
che sembra
un po’ la mia,
finisce
dentro il Mare
per poi
ricominciare.


by © Anna Gatto
Tutti i diritti riservati




domenica 24 febbraio 2013

Anna Arte: FRAMMENTI - LIBRO D'ARTISTA

Anna Arte: FRAMMENTI - LIBRO D'ARTISTA: Entra nel mio silenzio …e ascolta! SOSPENSIONE PERCEZIONE PROIEZIONE APPRODO ...




Benvenuti nel viaggio di Anna, un viaggio che comincia con uno squarcio nel ritmo dei giorni, nel dolore, nell’oscurità, nel silenzio.
Conduce verso un blu rinfrescante e un rosso che riscalda, verso un bianco che è luce, riverbero di sole sulle onde, bagliore che filtra da uno spiraglio in una stanza buia e guida i passi.
I dodici dipinti, alternati a due brani di prosa e ad alcuni componimenti in versi, raccolti nel presente libro, sono le tappe di questo cammino.
Attraverso i due poli di un’espressività visionaria ed estatica, una pittura che sbriciola la rappresentazione in trame di colore e una scrittura che ricompone l’immagine in metafore in cui si entra all’istante, l’artista racconta l’esperienza del difficile superamento di un lutto che diventa occasione per una riflessione su di sé, per toccare in profondità il cuore dell’esistenza e acquisirne piena consapevolezza.
Ecco allora che la vicenda privata diventa discorso universale sui passaggi della vita, sulla morte e la nascita.


Tanto nei racconti quanto nei versi, la scrittura di Anna è semplice e diretta nel lessico e nella sintassi.
Con parole quotidiane, familiari, di presa immediata sul lettore, i suoi componimenti poetici hanno il sapore di stornelli popolari e le prose possiedono l’incanto delle fiabe.
Pur non rispondendo a una precisa scansione metrica, i brevi versicoli, con facili rime alternate, racchiudono la musicalità delle filastrocche, sono orecchiabili e coinvolgono il lettore con esclamazioni e personificazioni di termini comuni scritti con l’iniziale maiuscola.


“…E’ Acqua/di sorgente/che sgorga/lentamente/…e nutre /la Natura/per darle/Vita pura/…finisce/dentro il Mare/per poi/ricominciare.”


E Anna diventa acqua nella prosa poetica “Perdono”, narrazione di una metamorfosi che avviene imparando l’arte del “perdonare”, il verbo che cancella ogni tensione, che significa accogliere con serenità tutto ciò che è stato, che è, che sarà.
E sarà acqua anche nella favola “La Tigre Bianca”, storia di una fuga dalla cattività per tornare a correre libera.
Come l’acqua, appunto.

Nella metafora del ciclo dell’acqua, pertanto, si integrano tutti i temi presenti nella poetica dell’autrice, la tensione verso una dimensione metafisica e spirituale, l’amore come forza ancestrale generatrice della vita, la pace come equilibrio, raggiungimento del “sé”.
E questo è il “sé” di junghiana memoria, luogo ove tutti i contrasti, i  conflitti che compongono la personalità del soggetto sono sintonizzati in un’armonia in cui i contenuti dell’inconscio e le pressioni del mondo esterno sono integrati nella coscienza così da arrivare all’espressione pacificata, più vera di se stessi.


Elena Carrea




FRAMMENTI - LIBRO D'ARTISTA




Entra
nel mio silenzio
…e ascolta!






SOSPENSIONE



PERCEZIONE



PROIEZIONE



APPRODO





ENFASI

Lasciai cadere le spalle in avanti,
chinai il capo con commozione
dinnanzi alla Tua Potenza, Signore!
Posi le mie ginocchia sulla terra bruna,
tesi le mani sui Tuoi piedi sanguinanti.
Passò in un attimo tutto il tempo,
rividi le mie piaghe profonde.
Sapore di sale sulle mie labbra asciutte!
Tremò il mio cuore di inebriante solitudine.
Alzai lo sguardo verso il Tuo Volto,
provai l’infinita tenerezza della Tua carezza,
sorrisi al passato come fosse stato un gioco.
Assorbii la Luce che inondava i Tuoi occhi
come unica, immensa Fonte di Energia vitale.
Posi il mio capo sulle Tue ginocchia,
mi addormentai nella Pace del Tuo Silenzio!